Loricati in abito bianco

Loricati in abito bianco
Loricati su Serra Crispo

martedì 11 gennaio 2011

Tra le nebbie del Sirino

Descrizione1Le ultime perturbazioni sono passate a cavallo del Natale favorendo gli accumuli nevosi in montagna e quelli adiposi su di noi.
La tipica escursione di assaggio, per rendersi conto della situazione neve senza rischiare di impantanarsi sulle strade del Pollino, che notoriamente non sono spazzate regolarmente, è quella al massiccio del Sirino.

Qui ci sono degli impianti di risalita di recente risistemati, che consentono sciate di buon livello.
Ci sono anche svariati pendii che consentono belle sci alpinistiche su belle pendenze. In caso di meteo incerto si può comunque ripiegare sulle piste per un rientro agevole.



La montagna non va sottovalutata, ci sono svariate creste e valloni che nelle parti alte possono richiedere i ramponi ed in caso di scarsa visibilità è facile perdere l'orientamento se non si conoscono i luoghi o non si dispone di bussola, altimetro e/o GPS.
Alcuni pendii poi in caso di nevicate abbondanti possono scaricare, vanno quindi valutate opportunamente le condizioni anche se, essendo la costa di Maratea a soli 20km in linea d'aria, l'assestamento è in genere rapido.

L'uscita dal bosco, sulla cresta

La zona è facilmente raggiungibile dall'autostrada A3 dalle uscite di Lauria Nord o Lagonegro Sud (evitando i periodi di traffico intenso per evitare le code dovute ai lavori che interessano ora proprio quella zona).
Si può partire dal Parcheggio della Conserva di Lauria o del Lago Laudemio (o da dove si riesce ad arrivare con l'auto) ma generalmente qui le strade sono tenute sgombre.
Optiamo per la Conserva proprio per evitare il tratto autostradale incriminato, la strada è pulita, con qualche placca di ghiaccio sui tornanti, ma le gomme da neve fanno il loro dovere.

Seguiamo il primo tratto di pista ed i piloni di uno ski-lift (a cui non sono ancora agganciati i piattelli) fino alla cresta che divide dal Laudemio.
Qui seguiamo la cresta della Timpa Scazzariddo (curioso nome) con l'idea di raggiungere la cima poi traversare e raggiungere il Monte del Papa passando per l'arrivo della seggiovia.

Abbiamo però fatto i conti senza l'oste, delle nubi ci avvolgono completamente ed all'uscita dal bosco ci rendiamo conto che il filo della cresta presenta dei sassi, occorre quindi stare a su uno dei versanti.

Avendola percorsa qualche anno fa e ricordando che i pendii sono sostenuti (credo sui 45°) si punta sul lato dx con puntando a passare alti sulla faggeta.
Prima o poi dovremo raggiungere il canalone con la pista di discesa del Laudemio.
La neve nel bosco è tanta, almeno 1 m fresca, puntiamo a contornare il bosco per evitare dei salti di roccia che ricordo da questo lato.

Alla fine arriviamo in un anfiteatro sotto un bello sperone roccioso che sbuca momentaneamente tra le nebbie. Da qui avvistiamo momentaneamente i piloni della seggiovia a cui puntiamo con una diagonale nel nulla. Raggiunti i piloni seguiamo il tracciato della pista, non battuta, e raggiungiamo la stazione di arrivo.
Dopo un ristoro ed un po di attesa ci rassegniamo a scendere nella nebbia, il rammarico è di dover andare giù trattenuti data la visibilità di circa 20 m, da un pilone non si vede il successivo.
Arrivati alla stazione di partenza risaliamo la pista che ci porta sullo spartiacque tra le due valle dove con una bella discesa su polvere impalpabile (le nebbie si sono improvvisamente diradate, per fortuna) ritorniamo al parcheggio.

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