Loricati in abito bianco

Loricati in abito bianco
Loricati su Serra Crispo

venerdì 9 settembre 2011

Nel cuore di ghiaccio dell'Engadina.


Il massiccio del Bernina, il più orientale dei 4000 delle alpi, richiede capacità scialpinistiche di un certo livello.
I pendii sono ripidi ed i ghiacciai molto crepacciati, l'esposizione a Nord inoltre fa si che le condizioni buone si presentino sempre
a stagione avanzata e per un periodo limitato di tempo, per cui anche i periodi di fattibilità in sicurezza a disposizione sono limitati.

C'è di buono che l'avvicinamento può essere reso più agevole con i vari impianti sciistici del comprensorio di St. Moritz.
A fine Aprile c'è stata un'ondata di caldo eccezionale, e mi ero illuso di poter fare qualcosa in val di Fex partendo dal parcheggio del Furtschellas.
Risultato, abbiamo trovato la neve più orribile mai vista in vita mia. Quasi impossibile sciare, si aprivano buche immense, con gli sci si affondava tra le ginocchia e la vita e se si sganciavano
gli attacchi per disseppellire gli sci ce ne voleva.

Si è però deciso, per la settimana successiva, di staccare il biglietto 'one way' fino in cima al Furtschellas e da li scendere e puntare al Chaputschin.
Decisione ottima, le piste sono state mantenute in buono stato fino al parcheggio a ma a lato sotto i 2200 non c'era più neve.
Dal punto più alto degli impianti, la forcella di ... Furtschellas scendiamo verso il lago Alv tagliando parecchie slavine staccatesi per il gran caldo della settimana.

Alcune sono enormi e, soprattutto, si sono staccate su pendenze ben inferiori a quelle di attenzione. Hanno triturato tutto, in questa roba non ci sono arva e pala che possano aiutare.
Passati un pò di questi accumuli si comincia la risalita del ripido ma sempre ben percorribile pendio che immette al colle da cui si entra sul vadrettin del Chaputschin.
Il ghiacciaio in alto è in condizioni ottime, ben coperto e preannuncia una bella discesa.

Arrivati alla fine del ghiacciaio si lasciano gli sci e per roccette e neve si supera uno spigoletto da cui si accede alla cresta finale che porta alla cima.
Il tempo è bellissimo, l'affaccio verso sud è spettacolare. Si vedono da Est il Bernina con la Biancograt, il Roseg con tutto il bacino, il piz Sella, il Gluschaint, il piz Tremoggia ed il Disgrazia a chiudere a Sud.
Non ci sono tracce di passaggio, in alto nessuno si è azzardato ad andare.
In vetta che una vera e propria torre si sassi con tanto di bandierine tibetane, c'è un panorama a 360° senza centri abitati in vista, solo montagne.
Ricalzati gli sci ci godiamo una prima parte di discesa magnifica, sulla neve fresca caduta nell'ultima notte. Il pendio che riporta verso il lago
presente un fondo ben compatto che, unito alle belle pendenze (35/40 gradi), permette di godere anche della seconda parte della discesa.
Quasi in fondo ci teniano sulla destra in modo da ridurre il più possibile la risalita. Sganciamo i talloni e ci avviamo alla lunga risalita fino al colle di arrivo degli impianti.
Qui non c'è un filo di aria ed il sole picchia, siamo agli sgoccioli e la salita dura più di quanto pensassimo (anche perchè insistiamo a non rimettere le pelli).
Raggiungiamo l'arrivo degli impianti con il sole che sta quasi per tramontare, i gatti delle nevi hanno appena battuto tutte le piste, cerchiamo di stare quindi a lato per non incorrere
nelle ire elvetiche. Anche quest'ultima discesa è fantastica, l'ultimo sole risplende sui laghi dell'engadina su cui il ghiaccio si apre.
Sembra di essere su una specie di fiordo che si affaccia sul pack artico. Fantastica giornata, siamo in giro da 11 ore ed abbiamo quasi 2000 metri di discesa, tutti in neve da buona ad ottima!

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