Loricati in abito bianco

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Loricati su Serra Crispo

mercoledì 25 luglio 2012

In Catalunya - Sadernes-Sant Aniol-Cascata del Brull-Cima des Bruixes-Comanegra-Beget-Olot


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Prima escursione in montagna. Si parte per una sterrata incassata tra le gole. Raggiungiamo la località Sant’Aniol, luogo di particolare affezione per i nostri ciceroni.

Sant Aniol

Qui ci sono un’antica chiesa ed un edificio annesso su cui stanno lavorando per trasformarlo nel ‘loro’ rifugio.

Dopo una pausa rigenerante,
facciamo una deviazione nelle gole del Brull.

Pare di essere nel canyon del Raganello, con un po’ di acqua in meno, ma alcune vasche sono notevoli.


Riprendiamo il percorso con il sentiero che sale e s’inerpica sempre più stretto e ripido, su per montagna.

Questo tratto è duro, anche per il caldo che comincia a farsi sentire.

La valle attorno è assolutamente selvaggia, una macchia mediterranea intricatissima, prevalentemente di lecci, ginepri, bosso, tra cui si apre a fatica la pista.

Dopo quasi mille metri secchi di dislivello arriviamo finalmente ad una sella da cui comincia un'interminabile percorso di cresta.


Gole del Brull
Passiamo per la cima delle streghe (Bruixes) e, dopo svariati saliscendi, al punto più alto, il Comanegra.

Per lungi tratti siamo a cavallo del confine con la Francia. Il paesaggio è simile a quello  dell'Appennino meridionale.

Il versante nord è ricoperto dalla faggeta fino in cima.

Quello sud presenta pascoli sotto il crinale e macchia mediterranea più in basso.

Arriviamo a Beget solo alle 8 di sera, dopo 12 ore di marcia, 26 km percorsi e 1700 metri di salita, una notevole escursione.
I boschi dell'alta Garrotxa


Il cristo di Beget

Beget dall'alto del sentiero
Il paese è un presepe di pietra incastonato tra i monti.

La chiesa ha al suo interno un vero e proprio gioiello dell'arte romanica, un cristo ligneo in maestà dell'anno mille.

Ha uno sguardo assolutamente particolare, ci parla attraverso i secoli.







Arriviamo infine esausti ma soddisfatti all'alloggio, dove ci accingiamo alla cena a orari iberici, come sarà sempre in questa settimana.

Il ponte di Besalù

Il giorno dopo, per smaltire l'escursione del giorno precedente, è prevista una giornata turistica.

Si  comincia nella cittadina di Besalù. Neanche a dirlo un'altra cittadina in pietra con uno scenografico ponte che le fa da degno ingresso.

Il ponte è costruito in 'curva' per sfruttare delle roccie sul fondo della valle dove scorre il fiume che gli fanno da pilastri naturali.

Anche qui c'è stata una storia di convivenza pacifica con la comunità ebraica che, attorno al 1400, è stata prima mutata in separazione.

Era stato infatti costruito un ghetto separato con mura dal resto della città. In seguito si è seguita la prassi "convertir o matar", e la comunità si è dispersa od adeguata ai tempi (convertita).

Notevole la presenza di un 'Mikva' un luogo dedicato ai bagno purificatori rituali e piuttosto raro in Europa. Ce n'è uno in Francia ed uno a Palermo.

 In seguito visitiamo il centro della città e la sua cattedrale.




Ci avviamo quindi verso la zona vulcanica facendo una veloce tappa a un paese posto su uno scenografico sperone basaltico, simile ad alcuni paesi del centro Italia.

Raggiunta Olot visitiamo il museo dei vulcani dove ci vengono illustrate le caratteristiche di questa zona vulcanica, unica del continente iberico.

Noi italiani in quanto a vulcani siamo ben 'fortunati' (si fa per dire). Tra Etna, Vesuvio ed Eolie siamo assolutamente ben forniti.

Resta da notare come, pur avendo a disposizione solo un piccolo territorio del genere, siano riusciti a valorizzarlo e raccontarlo così bene.

Nel museo ci fanno anche assistere a un video sui terremoti con tanto di simulazione (a sorpresa) di un terremoto del 6° grado.
Utile per far toccare con mano le sensazioni che si provano.
Il vulcano usato come cava
Raggiungiamo poi con una breve camminata la chiesa di Santa Margherita, posta esattamente al centro del cratere di un vulcano.

Visitiamo infine un altro vulcano, che era stato usato come 'fornitore' di materiale da costruzione.

Una volta che la cava è stata dismessa, è stata resa fruibile ai visitatori dandogli così la possibilità di vedere come è fatto un cratere internamente.

Santa Pau
Ultima tappa alla cittadina medioevale di "Santa Pau" (Santa Pace, bel nome). Con la consueta rassegna di stradine in pietra, chiesa e porticati ombrosi.

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